Bossusconi al governo!

Credo che Veltroni non abbia fatto una brutta campagna elettorale, è riuscito a dare al centro sinistra quel senso di serietà e di compattezza tanto auspicato e ricercato come una chimera nel non lontano passato. Ha dato molto, ha fatto molto, ha oggettivamente (anche se è consapevolezza poco diffusa) rivoluzionato le fila dei candidati ma ancor di più del gruppo dirigente.

Ciò nonostante, preso atto che si partiva da una posizione molto arretrata, il risultato è oggettivamente deludente.
Le piazze, le primarie, gli scannamenti, sono serviti per poco o nulla.
Per citare Nenni: “piazze piene, urne vuote” ..anche se non proprio così vuote!

Detto questo, e di conseguenza a questo, prendiamo atto della vittoria del centro destra.
Agli italiani, pare non importare molto che in uno schieramento politico i leader nazionali, regionali e locali, si eleggono democraticamente con primarie aperte e che in quel altro sono a vita come il papa o un monarca.
Agli italiani pare non importare molto che da una parte si lavori per i propri figli, si discuta di energia rinnovabile, di ambiente e salute, e che dall’altra sembra che tutti i nostri problemi stiano nell’ici e nel bollo dell’auto.
Chiaro, non c’è nessuna novità, la storia ci insegna che la popolarità è di chi fa felici i cittadini domani pomeriggio e domani sera e non chi investe per far vivere bene i cittadini dalla settimana prossima in avanti.

Un celebre frase di un noto e nobile democristiano italiano di altri tempi diceva che la differenza tra un politico ed uno statista sta nel fatto che mentre un politico pensa alle prossime elezioni, uno statista pensa alle prossime generazioni”.
Sembrerebbe quasi che siamo governati da dei bravissimi politici.

Detto questo, le prospettive di questo governo sono, a mio avviso, le più varie.
Credo che Bossusconi e il suo governo proveranno ad apparire seri, rispettosi delle istituzioni, diligenti e corretti al fine di ottenere il consenso popolare e puntare a ricoprire la carica di presidente della repubblica a cui Berlusconi evidentemente ambisce.

A questo punto bisognerà vedere quanto reggerà in queste vesti non propriamente sue.
Se così non sarà, assisteremo ad una nuova stagione di manifestazioni di piazza a favore dei magistrati, del sindacato e contro la riforma costituzionale che Bossusconi proverà a fare spingendo l’Italia in direzione presidenziale per, appunto, ricoprirne poi il ruolo di presidente.

Altro caso è quello che l’eccessivo potere che si trovano improvvisamente a dirigere li faccia implodere, gestire un potere rosicato è paradossalmente più semplice di gestirne una quantità abbondante soprattutto se bisogna “accontentare” anime diverse.
La lega rivendicherà il nord un po’ ovunque, in Lombardia ora, in Veneto poi, chiederà le province e i comuni.
In tutto questo Alleanza Nazionale rischia di uscire dal tavolo, essere emarginata dalle trattative interne e fare la fine dei Sioux dei manifesti leghisti, rilegata in centro Italia, nel Lazio e in poche altre regioni comportando uno scollamento inevitabile tra la base e i vertici con un’ulteriore spostamento di consenso verso La Destra di Storace o verso la Lega.

Insomma, la sconfitta è forte, il futuro sembrerebbe roseo per Mr. Bossusconi ma le sorprese possono essere dietro l’angolo.
Per quanto riguarda il PD, va bene così, avanti su questa strada, rinnovamento forte, riconquista della generazione di mezzo, innesto di dirigenti del nord nell’organico nazionale e lavoro concreto e sostanziale dove governiamo.
Poi il futuro si affronterà day by day, certo è che nonostante la leadership ora non si discute, bisognerà domandarsi se al prossimo giro non sembreremo noi vecchi ripresentando un candidato già una volta sconfitto.

Ultima considerazione; non sono mai stato un fan sfegatato della legge sul conflitto d’interessi ma ora, più che mai, realizzo la sua enorme importanza. Altrimenti mi si spieghi quale strana polverina c’è nell’aria per cui gli italiani sono diventati tanto smemorati nei confronti di Bossusconi e accaniti contro Prodi che, pur non avendo brillato, ha fatto molto bene alle casse del nostro paese .
Nonostante io non mi sia mai riconosciuto in Beppe Grillo, faccio mio il suo slogan: Libera informazione in libero stato!!
E a questo punto speriamo che, il 25 Aprile, al V2Day siano in tanti…

ps: Intanto il “The Economist” ricomincia a compatirci..

Ora mi tocca ripescare tutte le cool-cleep su Bossusconi che avevo chiuso nel cassetto!
A voi un Biagi-Berlusconi da libro di storia…

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