Obiettivo Myanmar

E’ tempo di ferie, è tempo di dedicare un po’ di passione ad uscire dal proprio uovo e scoprire il mondo che ci circonda.

Di solito è un esercizio molto utile per far tornare tutto il quotidiano che ci circonda alla sua reale dimensione.

Il Myanmar (Birmania fino al 1989) sarà il mio interesse unico per le prossime 3 settimane.

In questo periodo mi sono letto tutto quello che potevo, è un paese incredibile come lo è la sua storia e quella della sua donna più famosa Aung San Suu Kyi.

E’ un paese in piena fase di transizione, ed è anche per questo che l’abbiamo scelta come meta.

L’attuale, nuovo, Primo Ministro, Thein Sein, ha aperto una nuova fase, sulle orme di mamma Cina e degl’altri paesi indocinesi (Vietnam e Laos sopratutto), spinto un po’ dalla comunità internazionale, un po’ dalle sirene dell’economia globale e forse anche un po’ perchè, in fondo, i cambi generazionali servono anche per scrivere nuovi capitoli di storia a tutte le lattitudini, dalle democrazie compiute a quelle da farsi.

Sarà una grande bella esperienza, la macchina fotografica è pronta, e la testa, l’occhio e la mente sono posizionati sulla stessa linea di mira (thanks to HCB).

Segnalo questi due documentari, molto, molto belli, che meritano di essere visti.

Altered Focus: Burma
Realizzato da un gruppo di giovanissimi filmmaker skateboardisti (penso si dica così), qui il sito http://hotknees.com/projects/altered-focus/

 

Happy World: Burma, the dictatorship of the absurd (3 episodi)
Assolutamente originale che dal sito http://www.happy-world.com/en/srt/it si può vedere anche sottotitolato in italiano.
Il primo episodio: