Confronto di ideePOP e innovarePD

L’articolo di ieri sull’Arena di Verona e quello del Corriere più in basso.

Domenica 03 Ottobre 2010 (Arena – CRONACA Pagina 10)

PARTITI. Al faccia a faccia fra i due candidati alla segreteria provinciale Pd, via alle prime scintille fra D’Arienzo e Lonardi

Già scintille al primo faccia a faccia fra i due candidati alla segreteria provinciale del Pd. Uno, Vincenzo D’Arienzo, capogruppo in Consiglio provinciale, vuole un Pd «preparato dal punto di vista amministrativo e capace di approndire i temi politici, al punto che, se sarò eletto segretario, darò vita a una fondazione proprio per lavorare a idee e progetti».

L’altro, Mario Lonardi, ex sindaco di San Martino Buon Albergo, punta a un partito «aperto, in grado di coinvolgere quel tessuto associativo rimasto per troppo tempo al di fuori della politica e poco rappresentato», ma anche a un Pd «non autosufficiente. Vorrei un centrosinistra allargato, sull’esperienza dell’Ulivo, che in tante amministrazioni locali veronesi ha tenuto a lungo».

Entrambi, comunque, vogliono… un Pd. Vivo, che batta colpi, radicato fra la gente, e marchi la sua distanza dal centrodestra. «Vogliamo un Pd con il senso della realtà, concreto, impegnato, fatto da persone responsabili, che rende conto di ciò che fa», ammonisce Francesco Magagnino, coordinatore di InnovarePd, il gruppo di militanti che ha promosso il confronto fra i due candidati nella sala consiliare della circoscrizione Centro (una cinquantina i presenti), proponendo una decina di domande tratte dal documento IdeePop.

D’Arienzo annuncia: «Dal primo gennaio 2011 bisogna lavorare per le candidature alle elezioni amministrative del 2012». Lonardi: «Comunque siamo alternativi alla Lega e al Pdl». Per l’area ex Ds ed ex Margherita area Letta, che sostiene D’Arienzo, il candidato alla segreteria cittadina sarà Giancarlo Montagnoli, consigliere comunale. Per l’area ex Popolari e bindiani della Margherita, più altri ex Ds, è Stefano Vallani, consigliere della Settima circoscrizione. E.G.

Domenica 03 Ottobre 2010 (Corriere)

« Basta con la guerra tra correnti E il Pd può sconfiggere Tosi »

Primo confronto pubblico tra i due candidati alla segreteria provinciale
D’Arienzo e Lonardi aprono alle primarie per i parlamentari

Da pagina 1 VERONA — Chissà se ci credono davvero quando dicono che Verona è una città « contendibile » . Che Flavio Tosi, « il sindaco più amato d’Italia » , si può davvero battere. Che negli enti si deve premiare il merito a scapito del bilancino delle correnti. Che si faranno le primarie di collegio per i candidati in Parlamento, aggirando così le liste bloccate del « Porcellum » . Sia come sia, a Vincenzo D’Arienzo e Mario Lonardi, i due candidati alla segreteria del Partito democratico veronese che si sono confrontati ieri pubblicamente, per la prima volta, nella sala della prima circoscrizione, va riconosciuto preliminarmente un merito. Rispondendo alle domande degli esponenti del gruppo « InnovarePd » , hanno entrambi – pur con diverse sensibilità – dato l’impressione di voler r ompere con i l passato, anche quello recente.

A confronto Enzo D’Arienzo a sinistra, Mario Lonardi a destra

Quella della corsa alla segreteria è stato un piccolo psicodramma, l’ennesimo. Dopo aver « bruciato » i nomi del segretario uscente Giandomenico Allegri e del consigliere regionale Franco Bonfante, un accordo tra le varie correnti pareva essere stato raggiunto sul nome dell’ex sindaco di Negrar Alberto Mion, proposto dalla componente « bindiana » di Roberto Fasoli. Ma gli ex popolari del deputato Giampaolo Fogliardi hanno fatto saltare il banco. E qui è entrato in gioco D’Arienzo, al terzo mandato da consigliere provinciale, che non ha avuto remore nello spiegare alla platea i bizantinismi che hanno portato alla sua candidatura. « È il frutto di un percorso tortuoso che si poteva evitare – ha spiegato – Il mio nome è stato fatto non dalla componente a me più vicina ( gli ex Ds e gli ex Margherita vicini ad Enrico Letta, ndr), ma da un parlamentare ex Margherita( Fogliardi, che oggi, come Fasoli, appoggia Lonardi, ndr) solo il 13 settembre. A me non è mai stato chiesto cosa pensavo e cosa volevo, per dire di come siamo messi male. Se diventerò segretario, non dovrà più succedere » . Invece c he essere il candidato unico, D’Arienzo si troverà a fare i conti con Lonardi, dieci anni sindaco a San Martino Buon Albergo e oggi presidente dell’associazione Mlal. « Le candidature dovrebbero essere l’esito finale della segreteria – ha detto – ma il tema della contendibilità delle cariche è fondamentale » .

« Contendibile » , in ogni caso, per entrambi è Verona, in vista delle prossime elezioni amministrative previste per le amministrative del 2012. Una prospettiva credibile per un’opposizione finora piuttosto evanescente? « Tosi è tra i sindaci più popolari d’Italia – ammette Lonardi – ma a Verona il Pd è alternativo a Lega e Pdl. Il primo passo per essere meno timidi nei confronti di questa maggioranza è dirlo in termini chiari » . « Quella del Pd verso lo strapotere di Tosi non è timidezza – secondo D’Arienzo – ma l’inefficacia di un partito che fatica ad avere una propria identità, perché ha difficoltà ad avere un sistema concreto di relazioni con i gruppi d’int eresse » . La ricetta? « Moderati nei t oni, ma radicali nei temi – continua – per far breccia tra i moderati e i riformisti veronesi. E partire subito, da gennaio, con una conferenza programmatica che porti, appena dopo l’estate prossima, a fare le primarie per il nostro candidato sindaco » . « Il segretario dovrà orientare un processo, non l e scelte dei candidati – avverte dalla sua Lonardi – Il contributo di ciascuno non deve andare disperso come troppe volte è accaduto in passato, ma deve essere riconoscibile » . Ci sarà tempo e modo per affrondire i tanti temi toccati ieri: le primarie di collegio per i parlamentari su cui entrambi mostrano significative aperture ( chissà cosa ne pensano però gli onorevoli veronesi), i modi per scongiurare l’astensionismo, i criteri di nomina negli enti pubblici, i rapporti con i comitati. Dovranno f arsi un’idea in fretta gli iscritti, chiamati a votare nelle assemblee di circolo di Verona e provincia tra il 4 e il 28 ottobre. Chiunque vinca, ha un compito ingrato: il Pd veronese, come consensi, è il terzo peggiore in Italia.